Turetta, il piano per uccidere Giulia Cecchettin: le parole in aula
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Turetta, terrificante: ammette in aula il vero piano per uccidere Giulia Cecchettin

DP_Giulia_Cecchettin_Filippo_Turetta

Presente in aula di tribunale, Filippo Turetta ha confessato tutto il suo vero piano per uccidere la povera Giulia Cecchettin.

La confessione era già avvenuta in passato ma adesso Filippo Turetta ha svelato in aula quello che era il suo vero piano per uccidere la povera ex fidanzata, Giulia Cecchettin. Presente in aula per la prima volta alla seconda udienza per il delitto commesso, il giovane, al netto di varie fasi di silenzio e titubanza, ha raccontato tutto.

Giulia Cecchettin foto
Giulia Cecchettin foto
Leggi anche
Il crollo di Elena Cecchettin dopo la morte della sorella: “Undici mesi di incubi”

Filippo Turetta svela il vero piano per uccidere Giulia Cecchettin

Ha ammesso, di fatto, la premeditazione dell’omicidio Giulia Cecchettin, Filippo Turetta. Presente in aula alla seconda udienza per il caso, il ragazzo ha risposto alle domande del pm Andrea Petroni sul perchè avesse compilato un elenco di cose da comprare, tra i quali lo scotch e i coltelli, prima di incontrare, per l’ultima volta, la ragazza.

Turetta ha confessato il vero piano che aveva pensato per compiere il delitto e non solo: “Quella sera scrivendo quella lista ho ipotizzato questo piano, questa cosa, di stare un po’ insieme e di farle del male. Ero arrabbiato, avevo tanti pensieri, provavo un risentimento che avessimo ancora litigato, che fosse un bruttissimo periodo, che io volessi tornare insieme e così, non lo so, in un certo senso mi faceva piacere scrivere questa lista per sfogarmi, ipotizzare questa lista che mi tranquillizzava, pensare che le cose potessero cambiare”.

La speranza di tornare con lei

Dal racconto di Turetta è emersa la sua percezione di poter tornare con Giulia prima di ucciderla: “C’erano delle cose che mi portavano ad avere speranze di tornare insieme”. Il giudice ha quindi domandato: “Ma a quali elementi era agganciata questa speranza? Io non ne vedo”. “Comunque ci vedevamo e ci scrivevamo A mia percezione, quando eravamo in presenza fisicamente a volte percepivo certe cose, altre meno”, è stata la risposta del ragazzo.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 25 Ottobre 2024 12:44

Il crollo di Elena Cecchettin dopo la morte della sorella: “Undici mesi di incubi”

nl pixel